Una potatura eseguita a regola d’arte va a lavorare su tagli di piccole dimensioni, permettendo una miglior cicatrizzazione delle ferite e un minor sbilanciamento della chioma. Tagli di dimensioni maggiori di 10 cm possono essere eseguiti per questioni di sicurezza, ma devono essere ben ponderati.
Di assoluta importanza è il mantenimento della dominanza apicale. Molto spesso si può notare che essa non viene mantenuta. La rimozione dell’apice, il quale secerne particolari ormoni atti mantenere ordine all’interno della chioma, provoca una chioma disordinata e disarmonica con problemi di gestione futuri, a volte richiedendo consolidamenti di vario genere, e con bassi risultati estetici. Se si rende necessaria la riduzione della chioma, essa deve avvenire mantenendo sempre un’altra gemma che vada a fare le veci dell’apice.
Da considerare inoltre la quantità di chioma asportata:
– 10% ottimo: la pianta non ne risente
– 30% è il limite per cui si può considerare corretta la potatura. La pianta consuma tutto e non produce piú riserve di energia
– oltre il 30% l’albero comincia soffrire. Interrompe la funzione riproduttiva, non crea più riserve energetiche necessarie per i periodi critici, consuma energia per ristabilire la sua chioma, le radici non vengono più nutrite correttamente.
– eliminazione totale della chioma (tipica della capitozzatura): l’albero va in deficit, consuma tutte le sue riserve per ricostruire la sua superficie fogliare. I rami, che naturalmente l’albero posiziona e bilancia con la massima cura e perizia, vengono creati caoticamente da gemme epicormiche (gemme dormienti); non hanno la stessa struttura che li inserisce nel tronco ma spuntano debolmente dalla corteccia
N.B. Le conifere non possiedono (o quasi) gemme epicormiche